La piaga da decubito: quali sono le cause e come trattarla

In moltissimi casi, i pazienti che sono costretti ad essere allettati per molto tempo a causa di patologie debilitanti che non gli consentono di deambulare sono particolarmente soggetti all'insorgenza di un tipico disturbo noto come piaghe da decubito.

Di cosa si tratta? Sostanzialmente, esse non sono altro che delle lesioni di porzioni cutanee e tissutali provocate da una pressione prolungata nel tempo che va ad ostacolare il normale flusso sanguigno.

Esse si manifestano come delle chiazze o, nei casi più gravi, come vere e proprie piaghe aperte che espongono parti di fasci muscolari; compaiono molto velocemente e, molto spesso, sulle natiche, sulle cosce e sui talloni.

Ma che dire delle reali cause fisiologiche che si celano dietro la loro comparsa? Quali sono alcuni metodi per trattarle adeguatamente?
Analizziamo la risposta a ciascun quesito!

Piaghe da decubito: le cause

Come detto, le piaghe da decubito sono provocate da una pressione esercitata su delle porzioni del corpo ben determinate a causa dell'allettamento o della prolungata posizione seduta al di sopra di una sedia a rotelle.

A livello fisiologico, tuttavia, tale pressione interrompe il normale flusso sanguigno, ostacolando o mettendo fine all'ossigenazione dei tessuti interessati nell'area soggetta alla pressione: questo fenomeno determina un danno irreversibile, il quale conduce alla necrosi del tessuto.

Inoltre, la ridotta portata del flusso sanguigno implica anche una riduzione dei leucociti, ossia i globuli bianchi responsabili della risposta primaria contro le infezioni: pertanto, la piaga che si origina dalla pressione esercitata sull'area di pelle può facilmente infettarsi, dando spazio all'infiltrazione dei batteri al suo interno.

Nella maggior parte dei casi, le piaghe da decubito si originano a causa del materiale o della superficie sulla quale si rimane per molto tempo, come una sedia o un letto dotato di un materiale particolarmente duro.

Inoltre, le piaghe potrebbero originarsi anche a partire da movimenti involontari, come degli spasmi muscolari, o a causa dell'umidità che favorisce la lacerazione dell'epidermide.

Lo sviluppo della piaga da decubito è legato doppio filo all'entità della pressione esercitata e dallo stato di salute della pelle dell'individuo: nei soggetti particolarmente vulnerabili, la piaga si sviluppa in un paio d'ore, provocando un danno notevole dopo qualche giorno.

Le pressioni che vengono esercitate sulle porzioni di pelle e tessuti possono essere di 3 tipi:

  • pressione prolungata su di una superficie rigida;
  • pressione causata dallo scorrimento degli strati più profondi del tessuto, la quale si verifica quando il paziente viene aiutato a scivolare dal letto;
  • pressione proveniente dall'attrito della pelle contro una superficie, come quella di un materasso

Inoltre, legati alle cause che si celano dietro le piaghe da decubito ci sono molteplici fattori di rischio. Ad esempio, il paziente potrebbe svilupparle più agevolmente se soffre di:

 

  • problemi motori determinati da fratture, danni cerebrali, sindromi o stati di coma;
  • carenze nutrizionali causate dalla disidratazione, disfagia o dalla paralisi;
  • condizioni patologiche che rendono la pelle più vulnerabile ai danni tissutali, come il diabete, l'insufficienza renale e cardiaca o l'arteriopatia periferica;
  • incontinenza urinaria o fecale;
  • condizioni mentali compromesse, originate da disturbi come la schizofrenia o la depressione grave.

Piaghe da decubito: le cure

La cura delle piaghe da decubito è piuttosto complessa e non priva di complicazioni.
Innanzitutto, una primissima soluzione che viene adottata è la terapia conservativa, ossa l'attesa della guarigione spontanea delle piaghe al primo o al secondo stadio; tuttavia, per quelle che sono già arrivate al terzo o al quarto stadio, in molti casi si rende necessario l'intervento chirurgico.

Durante tale terapia, il paziente è soggetto a modifiche regolari della posizione, in modo tale da prevenire il peggioramento delle piaghe: questo è possibile grazie ad un preciso programma di riposizionamento condotto dal team di cura, il quale provvede a spostare il paziente ogni 15 minuti circa.

Inoltre, esso fornisce all'individuo istruzioni riguardanti la posizione corretta da assumere da seduti, come sostenere i piedi, quali dispositivi medico-sanitari utilizzare o come regolare le proprie posizioni.

In altri casi vengono impiegati speciali cuscini e materassi anti-piaghe che alleviano la pressione sulle parti più esposte ad esse.

Esistono, inoltre, precise medicazioni e bende da applicare per velocizzare la guarigione, oltre a creme e unguenti che impediscono ulteriori danni ai tessuti. Tutto ciò, nei casi più gravi, viene corroborato da una terapia antibiotica che serve per combattere l'infezione subentrata.

Infine, l'intervento chirurgico risulta essere l'unico metodo terapeutico per trattare le piaghe al terzo o al quarto stadio: esso è utile per curare un'infezione che ha preso piede nei tessuti, per diminuire il rischio tumorale e per migliorare l'aspetto della lesione.