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L'igiene e la sicurezza degli ambienti in cui si lavora sono aspetti fondamentali per ogni struttura, specialmente in ambito medico ma anche negli studi privati o negli esercizi commerciali.
Data, dunque, l'esigenza di garantire uno spazio funzionante e privo di contaminazione, i tappeti decontaminati hanno conosciuto, specie durante la pandemia, un largo utilizzo.
Vediamo dunque, nel dettaglio cosa sono questi particolari tappeti decontaminanti e quali sono le loro caratteristiche principali.
I tappeti disinfettanti, o meglio conosciuti come decontaminanti, sono progettati per essere installati all'entrata di ogni area che deve risultare pulita e sterile.
Il loro utilizzo, infatti, prevede la netta riduzione di entrata, soprattutto in ambienti ospedalieri a contaminazione controllata, di polveri provenienti dalle scarpe. A garanzia di un ambiente sempre pulito, dunque, si utilizzano questi tappeti antibatterici e antipolvere, costituiti da una gelatina battericida che garantisce l'asportazione dei batteri dalle suole delle scarpe e provvede anche alla loro disinfezione.
La loro caratteristica, inoltre, è agevolata anche da una sorta di banda di fissaggio posta nella parte sottostante e che consente una maggiore aderenza al pavimento, garantendone piena la stabilità.
I tappeti decontaminanti hanno il vantaggio di poter essere di svariate tipologie, a seconda dell'utilizzo che se ne intende fare.
I più comuni sono quelli adesivi e lavabili.
Nel primo caso, i tappeti decontaminanti adesivi sono caratterizzati da una moltitudine di strati, perfetti per proteggere l'ambiente in cui si deve entrare da possibili contaminazioni esterne. Questa tipologia di tappeto è costituita da fogli in PVC adesivo, di colore blu e rimovibili. Il vantaggio, infatti, sta proprio nel poter strappare, quando occorre, i fogli usurati, cestinarli e utilizzare quelli nuovi che garantiranno un costante livello di sterilizzazione.
Quando si decide di installare questi tappeti, si deve lavare e asciugare accuratamente la parte di pavimento che sarà destinato al tappeto decontaminante adesivo. Il fatto che aderisca perfettamente al suolo è di importanza vitale: una qualsiasi piega può intralciare il corretto passaggio del personale medico, durante il lavoro.
Questi fogli adesivi, inoltre, dispongono di un indicatore posto all'angolo del tappeto che consente di controllare il numero progressivo di utilizzo e la quantità di fogli che sono, di volta in volta, disponibili.
I tappeti decontaminanti lavabili, invece, non hanno limiti nella loro applicazione e possono essere acquistati in diverse misure. Questa specifica tipologia di tappeto è molto stabile e resistente e, inoltre, può essere facilmente lavato grazie all'uso di appositi spray antibatterici.
I tappeti decontaminanti sono composti da 30 strati di "Polietilene", sono di colore blu e resi adesivi da un polimero acrilico che, a sua volta, dispone di un agente antibatterico. L'ultimo strato è quello che garantisce l'adesione al pavimento, ogni tappeto dispone di un film di polietilene trasparente che ne garantisce la protezione ai lati.
Il loro funzionamento, come abbiamo visto, riguarda l'azione dell'adesivo che contribuisce a trattenere gli agenti impuri presenti non solo sulle suole delle scarpe, ma anche dei carrelli o di altri macchinari che devono varcare il passaggio.
L'efficienza di rimozione di questi batteri è elevatissima, stimata intorno al 99,9%.
In commercio esistono diverse aziende che si dedicano esclusivamente alla produzione e alla distribuzione dei tappeti decontaminanti. Le disposizioni prevedono che questi strumenti vengano conservati secondo le vigenti normative di stoccaggio, al riparo dalla luce diretta del sole e ben distanti dalle fonti di calore. Inoltre, il trasporto di questi tappeti deve garantire la loro posizione orizzontale, proprio per evitare una deformazione. Infine, devono essere usati, preferibilmente, entro 18 mesi dalla data di fabbricazione.